Company Imball srl, commerciante all’ingrosso di pallet, questa mattina è apparsa sulla lista Leader della crescita pubblicata dal Sole 24 ore e curata da Statista!
Nata nel 2018, Company Imball è partita da un apparente modello di business molto semplice, compravendita di pallet e semilavorati in legno.
Il challenge era quello di conquistare l’attenzione e l’interesse dei clienti finali, ovvero le grandi realtà produttive sul territorio allargato europeo partendo dal Nord Italia.
Con l’approccio semplice e trasparente di una impresa familiare, giorno dopo giorno siamo riusciti a dare prova delle aspettative dei nostri clienti promesse e garantite dal nostro lavoro.
Abbiamo affrontato il periodo di crisi attraversato in concomitanza con il periodo legato all’aumento dei prezzi delle materie prime e del legname.
I prezzi dei bancali saliti alle stelle non hanno perturbato l’equilibrio del nostro lavoro che è riuscito a cavalcare il mercato ponendoci come leader dei pallet con offerte più morigerate e a volte, aggiornate settimana dopo settimana.
In seguito, il periodo in cui la domanda dei pallet era superiore all’offerta è terminato. C’è stato il contraccolpo del “tutto pieno e tutto tranquillo”. I nostri clienti però non ci hanno dimenticato e hanno continuato a darci fiducia e prova di buona memoria continuando ad apprezzarci come loro fornitori.
In un mercato come il nostro, dove il prezzo più basso fa da padrone, essere apprezzati per i nostri servizi, la nostra affidabilità e la nostra qualità e trasparenza ci rende orgogliosi perché vuol dire che ci stiamo muovendo bene ed i nostri obiettivi sono stati mantenuti e continueranno ad essere la guida e la direzione del nostro lavoro presente e futuro.
Rivolgiamo ancora un sentito ringraziamento a tutti i nostri clienti che hanno reso possibile di annoverare Company Imball srl in questa prestigiosa lista delle Società Italiane leader della crescita 2024.
Quale sarà l’evoluzione del mercato dei pallet nei prossimi mesi? Leggendo i dati di un anno fa, apparirebbero in discesa, leggendo quelli di due anni fa risulterebbero stabili. Gli esperti, basandosi sui comportamenti annuali di routine prima dei dissesti durante il periodo del Covid erano soliti attendere una fase di richiesta calmierata dei bancali tra settembre e ottobre per poi avere un picco di richiesta per rispondere alle esigenze di mercato del periodo natalizio. Gennaio e Febbraio, sempre prima del Covid, erano altri mesi di calma per poi andare su Marzo e consolidare gli accordi di vendita e acquisto per il resto dell’anno.
Andiamo a vedere su questi ultimi 3 anni come si è mosso il mercato dei pallet. L’analisi è basata sulle fluttuazioni del prezzo delle vendite in COMPANY IMBALL srl degli EPAL 80×120 nuovi ed usati. La chiave di lettura consiste nel leggere l’aumento della richiesta e mancanza di reperibilità quando i prezzi sono più elevati e tranquillità del mercato in generale con la disponibilità anche di recupero dei bancali con i prezzi più bassi.
Dai grafici, l’EPAL usato di prima e seconda scelta risultano aver sperimentato lo stesso percorso. Il grafico dell’EPAL Nuovo, ha mostrato invece un percorso più sostenuto e caratterizzato da un periodo di forte difficoltà nel reperire il materiale durante il periodo primaverile/estivo del 2021 durante la crisi delle materie prime che non aveva risparmiato neppure il legname…ed i chiodi dei bancali (!).
Come saranno i prossimi mesi? … E’ difficile dirlo. Molto dipenderà dalla ripresa del mercato globale che negli ultimi tempi è apparso un po’ sonnacchioso. Quello che possiamo dire è che al momento il prezzo del bancale EPAL sta riconquistando gli equilibri precedenti la crisi dei rincari durante il Covid, risultando sia per il nuovo che per l’usato di poco superiori ai prezzi del 2020.
Il mondo della fabbricazione e commercializzazione degli imballaggi e, nel caso nostro più specifico di imballaggi in legno, ha vissuto e sta vivendo ritmi di mercato a volte contrastanti e discontinui.
Esso, come sappiamo, dipende strettamente dalla salute del mercato globale di produzione, trasporto e vendita dei prodotti più disparati che circondano la nostra quotidianità. Se c’è una contrazione del mercato, supermercati che vendono di meno, potere di acquisto ridotto del cittadino, gli imballaggi riducono la produzione. Nel caso di imballaggi in legno riciclabili come l’EPAL soggetti ad interscambio, ci sono addirittura momenti di stasi completa perché attingono anche dagli stock non utilizzati fermi a terra e non impegnati nei bilici per il trasporto.
Ed è in questi momenti che l’analisi dei professionisti del settore si acuisce cercando di capire ancora più in dettaglio le regole che pilotano il proprio mercato.
Abbiamo studiato i dati pubblicati da reportaziende.it e ne abbiamo analizzato la geografia produttiva e commerciale dei due settori principali che trattano la fabbricazione di imballaggi altrimenti catalogati con il codice ANECO rispettivamente 16.24 e 46.73.1.
Per quanto si sarebbe potuto ripulire l’analisi dei dati da qualche dato atipico che ha leggermente influenzato il risultato dell’analisi, la fotografia delle aziende italiane del settore basata sul loro fatturato è stata molto chiara.
Il mondo della fabbricazione italiana di imballaggi in legno, rappresentato da circa 800 fabbricanti, ha veicolato nel 2022 un fatturato totale di circa 3 miliardi di euro e, similarmente, il commercio all’ingrosso di legname in tutte le sue forme, composto da mille aziende italiane, ha sviluppato nel 2022 un fatturato di 3 miliardi e 300 milioni di euro. Si tratta comunque di cifre doppate dal fenomeno della crisi sulle materie prime presentatosi durante il periodo del Covid e che con una certa probabilità verranno calmierate con i risultati che si otterranno nel 2023.
In entrambi i settori del legname, produttivo e commerciale, le prime 3 regioni italiane con il maggior fatturato, in ordine decrescente, sono state la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto. Interessante notare però che il fatturato medio più alto sia stato riscontrato nel Friuli Venezia Giulia e nell’Emilia Romagna, in altri termini ciò si traduce con un numero di aziende inferiori presenti nella regione che hanno superato quasi del doppio il fatturato medio lombardo.
75% e 68% rappresentano invece il fatturato dei due settori (fabbricazione e commercializzazione del legname) concentrati nel Nord Italia; la restante percentuale del fatturato se la sono divisa a metà il Centro e il Sud Italia.
Ovviamente il nostro occhio si è soffermato sui numeri di Company Imball srl. Con una certo orgoglio la nostra giovane azienda si è collocata con una crescita del fatturato di circa il 36% nel 2022 nei primi 200 posti delle mille commerciali del legname italiane.
Precisione, qualità e affidabilità…avanti tutta!
Il mercato globale del pallet in legno continua a crescere. Valutato nel 2020 a circa 64 miliardi di US$ (cfr https://marketresearch.biz/ ) tende ad un tasso di crescita annuale del 5% per il prossimo decennio.
Come tutti ben sappiamo, il mercato Europeo è da qualche tempo sotto pressione.
Dopo la marziana esperienza del 2021 che ha visto il mercato del legname e conseguentemente del pallet scatenarsi con comportamenti mai sperimentati nel settore, clienti e fornitori guardano con preoccupazione il proseguimento del 2022.
Sul campo lo abbiamo visto, ed è stato confermato dall’indice dei prezzi del legno pallet CEEB, c’è stato un importante aumento del prezzo delle materie prime e dei tronchi: circa +39% (variazione 2021-T3 rispetto al 2020-T3).
Abbiamo avuto poi nel 2021-T4 e fino agli inizi del 2022-T1, una quiete prima della tempesta successiva che dagli inizi di marzo ha scombussolato di nuovo il mercato.
Le grosse realtà produttrici, con una valida esperienza sulla gestione previsionale, hanno approfittato di questo periodo di calma apparente. Hanno rinforzato la quantità di bancali nei propri magazzini in vista dell’impegnativa stagione primaverile/estiva.
Chi ha cominciato solo adesso a preoccuparsi dello stoccaggio per gestire il clou della stagione estiva, si scontra oltre ai prezzi, che sono saliti già del 30% dall’inizio dell’anno, anche sulla disponibilità del materiale che incomincia a dare i primi segnali di intermittenza.
Gli aumenti continuano ad arrivare e altri indicatori sul terreno cominciano a mettere in evidenza che il contendersi dei bancali con una domanda in aumento e un’offerta costantemente ridotta, non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa, non fa che inasprirsi.
Da macro analisi, la Cina sembra aver vietato per i prossimi 100 anni lo sfruttamento delle proprie foreste a discapito di quelle Europee alle quali continua a sottrarre pesantemente il legname nel Centro Europa. Come se non bastasse, la guerra tra Russia e Ukraina ha paralizzato molti fornitori di legname per oltre il 25% del quantitativo globale.
Da analisi sul terreno, i fornitori e trasportatori di prodotti che usano massicciamente i bancali si vedono costretti a fatturare ai propri clienti i pallet stessi che non vengono restituiti. Quando gli importi di queste fatture per i mancati resi dei pallet si trasformano da una normale vendita compensatoria in “pesanti multe” e il cliente finale, arrabbiatissimo, preferisce comunque continuare a pagarle piuttosto che restituire i bancali, a questo punto c’è veramente da preoccuparsi.
Company Imball, in mezzo a questa insolita e purtroppo duratura tempesta economica e logistica continua la propria azione di trasparenza sulle proprie vendite. Non promette miracoli certamente, né li riesce a fare, mantiene alto però la propria professionalità, coerenza e linearità di comportamento in modo da proporre e costruire fin dall’inizio rapporti collaborativi di fornitura chiari per il prodotto regolamentato EPAL, nuovo ed usato, sia con i clienti attuali e sia con quelli nuovi che cercano di allargare il proprio portafoglio fornitori.
Ci avviciniamo alla pausa natalizia. Company Imball, come altre del settore, ha dovuto affrontare il mercato 2021 del legname e dei bancali EPAL con un approccio completamente differente dagli anni passati. La crisi scoppiata agli inizi di febbraio 2021 ha visto un aumento dei prezzi del legname costante toccando il suo culmine durante i mesi estivi. Il conseguente ripiego della domanda verso i pallet usati per fronteggiare l’aumento dei prezzi ha generato, e ancora oggi se ne vedono le conseguenze, una penuria del materiale a buon mercato. In questa situazione, il disagio è stato avvertito pesantemente, sia dal lato delle vendite che dal lato acquisti. Ciò ha generato lo sviluppo, dall’una e dall’altra parte, di un portafoglio di fornitura e di clienti più ampio per tamponare la discontinuità di approvigionamento con i tradizionali fornitori e la discontinuità di richieste con i tradizionali clienti.
Il rientro
Dal rientro a settembre, la crisi del legname e con essa dei bancali si è calmata. I prezzi non sono più fluttuanti in ascesa con il ritmo settimanale dei mesi scorsi, ma sono diventati stabili nell’usato malgrado ancora una marcata penuria.
Il bancale EPAL nuovo, dopo il culmine estivo, è ritornato a prezzi più accettabili anche se superiori al periodo precedente la crisi. Anche questo è un segnale di distensione che lascia sperare una ripresa a gennaio più normale.
Durante tutto questo periodo, Company Imball è riuscita ad assicurare a tutti i suoi clienti la fornitura dei materiali richiesti. C’è stato qualche leggero slittamento di data per le consegne, nei momenti più tumultuosi della crisi; è riuscita però a mantenere il controllo delle variazioni di mercato con il massimo della trasparenza e professionalità, gestendo, quando possibile, gli sbalzi repentini dei prezzi a vantaggio di una collaborazione più lineare con il cliente.
La chiusura natalizia
Company Imball chiuderà per il periodo natalizio dal 24 dicembre al 9 gennaio 2022. Gestirà strategicamente una giornata di ritiri e consegne a cavallo tra Natale e Capodanno per allegerire i problemi di capienza magazzino dei propri clienti che invece dovranno fronteggiare la continuità produttiva e la relativa distribuzione dei propri prodotti. Company Imball ringrazia tutti i suoi clienti e collaboratori per aver condiviso insieme questo anno particolarmente impegnativo e vi dà appuntamento con energie e slancio rinnovati al 2022.
In occasione del torneo di pallavolo inserito nella più larga dimensione dell’evento sportivo pluridisciplinare estivo serale “Amici del balon” organizzato dal circolo NOI “Il ciliegio” a Bussolengo, Company Imball si è messa in gioco per sostenere la ripresa delle attività sociali post Covid.
Aderendo al sano spirito ludico-sportivo del gruppo di pallavolo DIESEL che immancabilmente si organizza in squadra da oramai 10 anni per partecipare ad altrettante edizioni di questo evento, Tatiana ha rivestito di verde speranza la squadra DIESEL. Rispetto, spirito di squadra e dedizione sono le componenti che Company Imball ha voluto sostenere durante questa parentesi sociale e sportiva di luglio 2021.
L’EPAL in Italia è introvabile, il pallet in Italia è introvabile…è quanto alcune realtà produttive italiane incominciano a dire. Il valore di un bilico di legname è pressoché raddoppiato; i termini di pagamento vengono sistematicamente ristretti poiché le somme in gioco diventano, a parità di fornitura, molto più impegnative.
La crisi del legname continua e con essa la crisi di tante altre materie prime che non si riesce a mettere a disposizione con la ripartenza del dopo Covid.
Per quanto riguarda il legname e il problema della disponibilità dell’EPAL in Italia, ma anche in tutta Europa, Company Imball è andata la settimana scorsa a toccare con mano la situazione rendendo visita alle maggiori realtà produttive tra segherie e produttori di bancali nell’Europa dell’ Est. Si produce al 50% rispetto al periodo prima dell’impatto delle restrizioni anti-COVID. Si esporta tantissimo fuori dall’Europa e in particolare in Cina. Le segherie sono da una parte euforiche perché non hanno mai visto una valorizzazione del materiale trattato così alta; dall’altra parte sono consapevoli che questa situazione sta mettendo in ginocchio la lavorazione del legname interna sia nazionale che europea.
Pragmaticamente ci hanno risposto che servirebbe un intervento politico nazionale per bloccare la situazione attuale e regolamentarla. Cinicamente ci hanno detto che è improbabile che ciò avvenga a livello nazionale in quanto gli interessi economici, anche a livello nazionale, non sono mai stati così proficui. Ci vorrebbe un intervento unanime da parte della Comunità Europea.
Sembrerebbe impensabile oggi sentirsi rispondere dai produttori di legname di provare a richiamare ad inizio 2022 perché tutta la produzione 2021 è già impegnata e venduta…e siamo solo a giugno!
Nello spazio europeo, l’impennata dei prezzi, oramai settimanale per il legname nuovo, sta cercando di equilibrare le disparità della domanda. Germania e Francia acquistano senza difficoltà un bancale EPAL nuovo già a 20,00 €. L’Italia e altri paesi europei rappresentano il volume maggiore della domanda ma tradizionalmente beneficiano di prezzi molto più bassi. Ed in questo momento è proprio l’Italia che risente maggiormente dell’impennata dei prezzi.
In tutto questo disordine, Company Imball cerca di aggiustare costantemente i parametri a disposizione per assicurare la continuità sull’approvigionamento dei prodotti richiesti dai propri clienti. Ovviamente maggiore riguardo viene dato ai clienti che su base annua favoriscono una collaborazione continuativa e non occasionale, indipendentemente dai volumi richiesti.
Sulla disponibilità minima richiesta da parte dei propri clienti, Company Imball, in cambio di una visibilità più lunga sulla programmazione delle richieste dei propri clienti, equilibra offerta e disponibilità giocando sui prezzi richiesti dai produttori.
La crisi del mercato globale del legname continua ad appesantirsi; è quanto in sostanza traspare anche dalle analisi di mercato come quella presentata da Gerd Ebner.
In sostanza, in 6 mesi il prezzo del legname franco segheria ha visto un aumento del 50%. Un ritmo di aumenti che ha trasformato il mercato del legname in un’attività borsistica settimanale se non addirittura giornaliera. E le cause di tutto questo? Nel 2021 il fabbisogno mondiale di segati di conifera supererà la produzione. I livelli di scorte sono bassi su tutta la filiera, dalle segherie ai commercianti alle imprese trasformatrici mentre Cina, Canada e USA ordinano e acquistano sempre di più. Per esempio, le richieste di legname europeo, attraverso la Germania da parte degli USA, è raddoppiata e così anche il prezzo con cui viene acquistato rispetto all’anno scorso.
L’Europa esporta di più all’estero e ha sempre meno risorse di legname per il fabbisogno interno. A questo si aggiunge anche un aumento cospicuo dei consumi del legname legato all’aumento delle ristrutturazioni e del fai-da-te facilitato dalla pausa forzata del periodo Covid.
Una instabilità crescente legata alla indisponibilità della materia prima fa sì che neanche le imprese trasformatrici possono più basarsi solo sulle loro scorte. L’effetto sta facendo gonfiare una bolla degli ordini del legname e dei loro derivati a cui segue l’impossibilità nell’assicurare la relativa produzione del legname richiesto.
Di fronte a questo scenario, continua lo sforzo da parte di Company Imball nell’assicurare ai propri clienti prezzi calmierati e stabili su un volume di 40 000 EPAL mensili.