Il mercato globale del pallet in legno continua a crescere. Valutato nel 2020 a circa 64 miliardi di US$ (cfr https://marketresearch.biz/ ) tende ad un tasso di crescita annuale del 5% per il prossimo decennio.
Come tutti ben sappiamo, il mercato Europeo è da qualche tempo sotto pressione.
Dopo la marziana esperienza del 2021 che ha visto il mercato del legname e conseguentemente del pallet scatenarsi con comportamenti mai sperimentati nel settore, clienti e fornitori guardano con preoccupazione il proseguimento del 2022.
Sul campo lo abbiamo visto, ed è stato confermato dall’indice dei prezzi del legno pallet CEEB, c’è stato un importante aumento del prezzo delle materie prime e dei tronchi: circa +39% (variazione 2021-T3 rispetto al 2020-T3).
Abbiamo avuto poi nel 2021-T4 e fino agli inizi del 2022-T1, una quiete prima della tempesta successiva che dagli inizi di marzo ha scombussolato di nuovo il mercato.
Le grosse realtà produttrici, con una valida esperienza sulla gestione previsionale, hanno approfittato di questo periodo di calma apparente. Hanno rinforzato la quantità di bancali nei propri magazzini in vista dell’impegnativa stagione primaverile/estiva.
Chi ha cominciato solo adesso a preoccuparsi dello stoccaggio per gestire il clou della stagione estiva, si scontra oltre ai prezzi, che sono saliti già del 30% dall’inizio dell’anno, anche sulla disponibilità del materiale che incomincia a dare i primi segnali di intermittenza.
Gli aumenti continuano ad arrivare e altri indicatori sul terreno cominciano a mettere in evidenza che il contendersi dei bancali con una domanda in aumento e un’offerta costantemente ridotta, non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa, non fa che inasprirsi.
Da macro analisi, la Cina sembra aver vietato per i prossimi 100 anni lo sfruttamento delle proprie foreste a discapito di quelle Europee alle quali continua a sottrarre pesantemente il legname nel Centro Europa. Come se non bastasse, la guerra tra Russia e Ukraina ha paralizzato molti fornitori di legname per oltre il 25% del quantitativo globale.
Da analisi sul terreno, i fornitori e trasportatori di prodotti che usano massicciamente i bancali si vedono costretti a fatturare ai propri clienti i pallet stessi che non vengono restituiti. Quando gli importi di queste fatture per i mancati resi dei pallet si trasformano da una normale vendita compensatoria in “pesanti multe” e il cliente finale, arrabbiatissimo, preferisce comunque continuare a pagarle piuttosto che restituire i bancali, a questo punto c’è veramente da preoccuparsi.
Company Imball, in mezzo a questa insolita e purtroppo duratura tempesta economica e logistica continua la propria azione di trasparenza sulle proprie vendite. Non promette miracoli certamente, né li riesce a fare, mantiene alto però la propria professionalità, coerenza e linearità di comportamento in modo da proporre e costruire fin dall’inizio rapporti collaborativi di fornitura chiari per il prodotto regolamentato EPAL, nuovo ed usato, sia con i clienti attuali e sia con quelli nuovi che cercano di allargare il proprio portafoglio fornitori.