Il mondo della fabbricazione e commercializzazione degli imballaggi e, nel caso nostro più specifico di imballaggi in legno, ha vissuto e sta vivendo ritmi di mercato a volte contrastanti e discontinui.
Esso, come sappiamo, dipende strettamente dalla salute del mercato globale di produzione, trasporto e vendita dei prodotti più disparati che circondano la nostra quotidianità. Se c’è una contrazione del mercato, supermercati che vendono di meno, potere di acquisto ridotto del cittadino, gli imballaggi riducono la produzione. Nel caso di imballaggi in legno riciclabili come l’EPAL soggetti ad interscambio, ci sono addirittura momenti di stasi completa perché attingono anche dagli stock non utilizzati fermi a terra e non impegnati nei bilici per il trasporto.
Ed è in questi momenti che l’analisi dei professionisti del settore si acuisce cercando di capire ancora più in dettaglio le regole che pilotano il proprio mercato.
Abbiamo studiato i dati pubblicati da reportaziende.it e ne abbiamo analizzato la geografia produttiva e commerciale dei due settori principali che trattano la fabbricazione di imballaggi altrimenti catalogati con il codice ANECO rispettivamente 16.24 e 46.73.1.
Per quanto si sarebbe potuto ripulire l’analisi dei dati da qualche dato atipico che ha leggermente influenzato il risultato dell’analisi, la fotografia delle aziende italiane del settore basata sul loro fatturato è stata molto chiara.
Il mondo della fabbricazione italiana di imballaggi in legno, rappresentato da circa 800 fabbricanti, ha veicolato nel 2022 un fatturato totale di circa 3 miliardi di euro e, similarmente, il commercio all’ingrosso di legname in tutte le sue forme, composto da mille aziende italiane, ha sviluppato nel 2022 un fatturato di 3 miliardi e 300 milioni di euro. Si tratta comunque di cifre doppate dal fenomeno della crisi sulle materie prime presentatosi durante il periodo del Covid e che con una certa probabilità verranno calmierate con i risultati che si otterranno nel 2023.
In entrambi i settori del legname, produttivo e commerciale, le prime 3 regioni italiane con il maggior fatturato, in ordine decrescente, sono state la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto. Interessante notare però che il fatturato medio più alto sia stato riscontrato nel Friuli Venezia Giulia e nell’Emilia Romagna, in altri termini ciò si traduce con un numero di aziende inferiori presenti nella regione che hanno superato quasi del doppio il fatturato medio lombardo.
75% e 68% rappresentano invece il fatturato dei due settori (fabbricazione e commercializzazione del legname) concentrati nel Nord Italia; la restante percentuale del fatturato se la sono divisa a metà il Centro e il Sud Italia.
Ovviamente il nostro occhio si è soffermato sui numeri di Company Imball srl. Con una certo orgoglio la nostra giovane azienda si è collocata con una crescita del fatturato di circa il 36% nel 2022 nei primi 200 posti delle mille commerciali del legname italiane.
Precisione, qualità e affidabilità…avanti tutta!
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